Home / L’architettura dei Gesuiti
Nelle strategie insediative della compagnia di Gesù in Calabria si può cogliere nei vari aspetti un preciso disegno organizzativo e tecnico che nasce dalle grandi correnti storiche, culturali e religiose che caratterizzeranno la transizione” fra i due secoli: XVI e XVII. Dalla logica di tali correnti il percorso fu indirizzato e forse deviato rispetto all’utopia di Ignazio: il rinnovamento del mondo attraverso la milizia cristiana. Il “Grande Disegno” non si distingueva solo per l’altezza della visione e delle aspirazioni del Loyola, ma anche – o congiuntamente – perché tale dimensione si rispecchia nell’altrettanto grande “gesto” architettonico di insieme che lo esprime, lo distingue, ne offre l’immagine rimasta fino a noi, e che qui si confronta con una regione periferica e “scontrosa” percorsa da robuste correnti ereticali, con una aspirazione all’utopia che aveva sempre nutrito il genius loci, fin dai tempi del ritiro del Vivaro e della comunità florense, anche come residuo inevaso della spiritualità orientale a cui le origini culturali della Calabria risalgono.